Nel tuo lavoro, quanto è importante sentire di poterti esprimere liberamente?
Io lavoro in radio, quindi potermi esprimere liberamente è sempre stato un elemento essenziale, infatti ho rinunciato a più di una proposta la cui accettazione avrebbe ridotto la mia libertà di espressione.
Hai mai sperimentato personalmente una limitazione nella tua libertà di espressione oppure una vera e propria forma di censura?
No perché, come detto prima, quando percepivo la possibilità di un’eventuale censura, evitavo a priori questi contesti.
In generale, come consideri lo “stato di salute” della libertà di Espressione in Italia?
Non buono, soprattutto per la mancanza di spazi sui media tradizionali; al contrario su Internet, l’estrema libertà offerta dai social, purtroppo, ha secondo me portato ad una degenerazione dello spazio diespressione personale.
Secondo te qual è la relazione tra arte e libertà di espressione? È possibile fare arte in un contesto in cui non è garantita la libertà di espressione?
Secondo me sì, si riesce a fare arte comunque, anche quando non è garantita la libertà d’espressione. L’arte è l’espressione del sé e ci sono artisti che hanno la capacità di esprimersi, seppure oppressi da un sistema che li limita; ad esempio mi vengono in mente Aleksandr Solzenicyn [1] o Ai Weiwei [2].
Vuoi aggiungere ancora qualcosa?
Vi lascio con una frase di Albert Camus: “se il mondo fosse chiaro, l’arte non esisterebbe”.
Grazie mille Giulio.
[1] Aleksandr Isaevič Solženicyn scrittore, drammaturgo e storico russo. Attraverso i suoi scritti ha fatto conoscere al mondo i Gulag, i campi di lavoro forzato per i dissidenti del sistema sovietico. Gli è stato assegnato il Premio Nobel per la letteratura nel 1970 e quattro anni dopo è stato esiliato dall’Unione Sovietica. Ritornò in Russia solo nel 1994, dopo la caduta del sistema sovietico.
https://it.wikipedia.org/wiki/Aleksandr_Isaevic Solenicyn
[2] Ai Weiwei è un artista, designer, blogger e attivista per i diritti umani cinese. Ai Weiwei è considerato dalla comunità internazionale l`artista cinese più celebre e influente al mondo. Figlio del poeta Ai Qing, appena nato ha visto arrestare e deportare suo padre che rimase lontano quasi vent’anni esperienza che provò anche lui nel 2011 per 81 giorni. A partire dalla partecipazione alla Biennale di Venezia del 1999, si è segnalato all’attenzione internazionale con una serie di opere ricche di commistioni fra generi diversi che spaziavano dal design alla scultura, dalle installazioni alla cinematografia. Attivista politico sensibile da sempre alle diseguaglianze presenti nel suo paese, col passare degli anni ha improntato sempre più i suoi lavori a una denuncia della corruzione e della censura governativa entrando così in rotta di collisione con il regime cinese.
https://it.wikipedia.org/wiki/Ai_Weiwei
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